qui un po' di news sul Parkinson
21/07/2005
Usa. Michael J. Fox: piu' risorse per la ricerca con
le staminali
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Michael J. Fox ha chiesto al Campidoglio piu'
fondi e meno restrizioni alla ricerca sulle cellule staminali.
"Le ricerche con le cellule staminali embrionali sono
enormemente promettenti", ha detto l'attore, che da anni
soffre del morbo di Parkinson. Occorrono piu' fondi federali e
piu' cellule a disposizione dei ricercatori per andare avanti.
In una conferenza stampa nella sede del Congresso,
l'interprete di "Ritorno al futuro" ha dichiarato
che "se non verranno destinati piu' fondi federali, la
ricerca non sara' in grado di progredire". Gli studi
sulle cellule staminali promettono di far compiere alla
medicina importanti passi avanti in malattie come l'Alzheimer,
il Parkinson, il diabete e alcune forme di cancro.
Al Senato e' in corso il dibattito per eliminare le
restrizioni federali sui finanziamenti imposte alla ricerca
nel 2001 dall'amministrazione di George W. Bush. Ma il
provvedimento si scontra con la resistenza dei gruppi
conservatori, convinti che sia contrario all'etica perche'
distrugge alcuni embrioni.
Fox e' una delle celebrita' hollywoodiane che da anni
sostengono la ricerca sulle staminali, come Mary Tyler
Moore, che soffre di diabete. Insieme a Fox era prevista
il 14 luglio anche la presenza di Dana Reeve, vedova di
Christopher Reeve, ma non ha potuto partecipare. Ma tra i
sostenitori della ricerca c'e' anche l'ex first lady Nancy
Reagan.
http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_4585.html
Domenica 9 Maggio 2004, 20:24
Parkinson , l'Amantadina produce miglioramenti della discinesia
Di ParkinsonOnline.net
( Xagena ) - Recenti studi hanno dimostrato che l’Amantadina può produrre miglioramenti della discinesia nei pazienti affetti da malattia di
Parkinson.
Ricercatori dell’Università di Pescara hanno eseguito uno studio per verificare la durata dell’effetto dell’Amantadina sulla discinesia indotta da
Levodopa.
Hanno preso parte allo studio 40 pazienti che, per un periodo medio di 7.5 anni, sono stati trattati con Levodopa ( dosaggio medio : 729.3 mg/die ) e con dopaminoagonisti , e che avevano presentato discinesia bifasica o fase di picco dose, con o senza dolore.
Dei 40 pazienti, 20 sono stati sottoposti a trattamento con Amantadina ( 100mg ) e gli altri 20 sono stati trattati con placebo.
Dopo 15 giorni di trattamento con Amantadina , si è riscontrata una diminuzione del punteggio di discinesia totale del 45%.
La sospensione del trattamento con Amantadina ha prodotto un effetto rebound con un aumento della discinesia del 10-20% in 11 pazienti.
Lo studio ha dimostrato che 300 mg di Amantadina sono in grado di ridurre la discinesia nella malattia di Parkinson del 45% circa, anche se il beneficio è durato meno di 8 mesi. (J Neurol Neurosurg Psych 2004 - Xagena )
Per ulteriori informazioni visita Xagena.it
Yahoo! Notizie News
Domenica 2 Novembre 2003, 18:32
Amazon recluta vip e rock star da Springsteen a Michael J. Fox
SEATTLE, Stati Uniti (Reuters) - Amazon.com sta raccogliendo la collaborazione di celebrità come Bruce Springsteen, Michael J. Fox e i R.E.M. per promuovere i suoi prodotti di intrattenimento durante le vacanze natalizie, ha detto la compagnia.
La collaborazione con le rock-star e le celebrità hollywoodiane giunge mentre Amazon punta a sfondare anche nel mercato della musica online a pagamento.
Nei prossimi due mesi, circa 60 celebrità promuoveranno il contenuto esclusivo disponibile sul sito web di Amazon, ha detto la portavoce Emily Glassman.
Le vendite complessive online durante le vacanze di Natale dovrebbero crescere del 22% rispetto all'anno precedente a 18,3 miliardi di dollari, secondo la società di ricerca Bizrate.com.
Lunedì, Bruce Springsteen darà un'anteprima del suo video concerto in uscita sul Dvd "Bruce Springsteen & The E Street Band Live In Barcelona".
La "Holiday A-List" con l'elenco delle promozioni delle celebrità, pubblicata sulla home page di Amazon, cambierà ogni giorno fino alla fine dell'anno.
L'attore Michael J. Fox, che promuove la sua Fondazione per la Ricerca sul Parkinson, esporrà la sua arte, mentre la rock band R.E.M. anticiperà il nuovo singolo 'Bad Day' con alcune immagini delle prove.
Yahoo! Notizie
Lunedì 3 Novembre 2003, 10:51
Phytopharm completa i primi test sul farmaco per
l'Alzheimer
LONDRA (Reuters) - L'azienda farmaceutica britannica Phytopharm ha annunciato oggi di aver concluso con successo la prima fase di studi clinici nella cura di malatie neurologiche come il morbo di Alzheimer e il
Parkinson.
I risultati mostrano che il prodotto a base di piante PYM50028 è adatto per dosi quotidiane ed è ben tollerato. Una fase due degli studi clinici su pazienti di Alzheimer è stata anticipata ed inizierà a breve, ha detto la Phytopharm, che ha la sede nel
Cambridgeshire.
"Stiamo facendo progressi rapidi nello sviluppo del PYM50028 e siamo incoraggiati dal profilo di dosaggio di questo prodotto", ha detto l'amministratore delegato Richard Dixey in una nota.
Nei test preclinici la sostanza chimica basata sulle proprietà di una pianta medicinale asiatica ha mostrato una diminuzione della degenerazione cerebrale e ha ripristinato i livelli di proteine alterati nei cervelli anziani.
L'azienda ad detto che la prima fase degli studi è stata presentata alla giapponese Yamanouchi Pharmaceutical, la terza industria farmaceutica del Giappone, che commercializzerà il farmaco in Asia.
Phytopharm ha quattro piattaforme di studi per lo sviluppo di farmaci per le malattie metaboliche, neurodegenaritive, infiammazioni e determatologia.
Domenica 21 Settembre 2003, 18:48
Yahoo! Notizie
Sanita': cellule staminali per curare tumori al cervello
(ANSA)- S.GIOVANNI ROTONDO (FG) -Una sperimentazione basata sull'applicazione di cellule staminali per curare tumori al cervello sara' avviata nell'ospedale di S.Giovanni Rotondo. La sperimentazione riguarda anche le malattie degenerative come Parkinsons e Alzheimer. Lo si e' appreso nel corso di una intervista televisiva del professor Peter Ericsson, ricercatore dell'Istituto Carlsson di Goteborg (Svezia), che nel 1998 ha scoperto la presenza delle cellule staminali in alcune aree del cervello umano.
20 agosto 2003 http://superabile.inail.it/Superabile/HomePage/SuperabileNews/parkinson.htm
Parte la prima cura genica contro il Parkinson
Negli Stati Uniti la terapia, ancora in fase sperimentale, è stata autorizzata su 12 pazienti. Il primo a sottoporsi al trattamento è un produttore televisivo di 55 anni. Nel suo cervello sono stati iniettati 3.5 miliardi di particelle di un virus modificate in modo da trasportare un gene curativo, che dovrebbe alleviare i disturbi.
Il primo test di una nuova terapia genica per la cura del morbo di Parkinson è stato eseguito negli Stati Uniti, a New York, ed ha già suscitato polemiche. Il paziente, americano, che si è offerto come volontario per la sperimentazione, la prima al mondo di questo tipo, è un produttore televisivo di 55 anni, Nathan Klein, colpito dalla malattia. L'esperimento è stato condotto da un gruppo della Cornell University di New York ed è stato tenuto al New York Presbyterian Hospital.
Il concetto su cui si fonda la terapia è di iniettare nelle cellule del paziente i geni che fanno produrre sostanze in grado di alleviare i disturbi. I ricercatori, guidati dal neurologo Michael Kaplitt, professore alla Cornell University e direttore di neurochirurgia funzionale al Presbyterian, hanno inserito, attraverso un microcatetere, nel cervello del paziente particelle di un virus modificate in modo da trasportare un gene ‘curativo’, che stimola la produzione del neurotrasmettitore Gaba. Nel cervello di Klein sono state inserite 3.5 miliardi di particelle virali, ognuna delle quali racchiude una copia del gene che dovrebbe ridurre nei pazienti diminuire i principali sintomi della malattia, come il tremori e i movimenti incontrollabili.
Le particelle virali sono frammenti di adenovirus privati del loro contenuto genetico e resi inoffensivi. Il test è in fase clinica 1, ossia mira semplicemente ad assicurare che non il trattamento non procuri danni alla salute. La Food and Drug Administration, l'Agenzia Usa che regola il mercato dei farmaci, ha autorizzato la procedura sperimentale per 12 pazienti colpiti dal morbo in forma grave.
Una serie di esperti giudica però l'esperimento troppo azzardato e pericoloso. Un rischio evidenziato, infatti, è che le particelle virali utilizzate per trasportare i geni possano danneggiare il cervello e distruggere grandi quantità di neuroni. Ma Klein si è sottoposto al test perfettamente conscio dei rischi: "So di essere una cavia - ha detto - ma spero che la terapia funzioni almeno un po'". I primi esiti sulla sicurezza del trattamento si avranno nel giro di tre mesi.
Ritardare di 30 anni il decorso della malattia agendo prima che si manifestino i sintomi. E' questa la prospettiva che pare aprirsi per il morbo di Parkinson. La parola d'ordine ora per gli esperti è infatti “neuroprotezione”, e quindi prevenzione, grazie alla possibilità di diagnosi precoce. E' possibile, infatti dimezzare la progressione del Parkinson ritardando fino a 30 anni la comparsa dei sintomi, purché si riesca a diagnosticare la malattia quando si trova nelle prime fasi.
Quando si verifica l'insorgenza dei primi sintomi clinici, ricorda Angelo Antonini, responsabile di ricerca clinica presso l'Istituto Parkinson degli Istituti clinici di perfezionamento (Icp) milanesi, “ormai il danno riguarda almeno il 50% dei neuroni della cosiddetta 'sostanza nera' cerebrale, che fabbricano il neurotrasmettitore dopamina''. Ed era questa la fase in cui fino a poco tempo fa si cercava di intervenire. Per la prima volta, dunque, si parla della possibilita' di modificare la progressione del male prima che questo si manifesti'' con tremore o rigidita' muscolare e lentezza dei movimenti: i sintomi visibili della malattia.
In Italia esistono 200.000 malati di Parkinson, di cui 1200 sono i nuovi casi ogni anno, e la percentuale di pazienti 'nascosti' è pari al 15% del totale Con le nuove tecniche oggi disponibili è possibile ''Sottoporre le persone a rischio (per storia familiare, caratteristiche genetiche o tipo di professione) a tomografia computerizzata a emissione di singolo fotone (Spect), individuare la lesione quando riguarda solo il 10-15% della sostanza nera e trattarli subito con pramipexolo. Dimezzando la progressione del male e ritardando i sintomi anche di 20-30 anni''.
Da una ricerca condotta negli Stati Uniti da Kenneth Marek e colleghi, dell'Institute for Neurodegenerative Disorders di New Haven è emerso che a differenza della levodopa, il pramipexolo non riduceva solo i sintomi della malattia ma era anche in grado di proteggere i neuroni dopaminergici, rallentandone la distruzione. Inoltre il pramipexolo presenta un rischio di complicanze a lungo termine molto minore della levodopa. A questo punto, afferma Antonini “è chiara l'opportunita' di trattare i pazienti quando ancora sono asintomatici. Sperando di battere sul tempo i sintomi''.
Antonini conclude con una speranza: cioè che sia possibile ''eseguire la Spect su tutti coloro con rischio genetico di Parkinson (in Italia sono 20mila l'anno, la meta' dei quali sviluppera' i sintomi prima dei 40 anni) e sulle persone che per lavoro entrano in contatto con idrocarburi o solventi (5-6mila l'anno solo in Lombardia) in modo da avviare, se necessario, un trattamento immediato con pramipexolo''. L'unico neo della cura è che nonostante sia molto diffusa è anche molto costosa (2-3mila euro).